Storia della comunità del cascame
La nuova parrocchia
Fu subito chiaro che per una popolazione ormai molto numerosa non potesse bastare una semplice cappella.
Si fece così strada abbastanza rapidamente l’idea della parrocchia. Per una popolazione tanto numerosa non poteva più bastare un semplice cappellano, che neppure risiedeva in luogo, bensì in città, presso la casa dei Padri Oblati.
Nel 1931, sensibile a questa necessità, monsignor Bregliani, canonico della cattedrale, destinò una sua eredità di 80.000 lire come beneficio della costituenda parrocchia. Questa somma era a lui pervenuta per la metà dalla eredità del sacerdote Francesco Vigliani ed il resto dalla sua famiglia. Poneva come obbligo che fossero conservati nel costruendo archivio parrocchiale due quadri ad olio: un ritratto di don Vigliani ed uno del padre del donatore, signor Giovanni Bregliani.
Nel 1933 monsignor Scapardini fece costruire anche la casa canonica, su terreno regalato sempre dalla Cascami Seta e su disegno dell’ing. Pietro Bocca di Vigevano.
Il giorno 8 settembre 1934 venivano emanati i due decreti di monsignor Scapardini, con cui veniva costituita la parrocchia di San Giuseppe. Veniva nominato primo parroco don Carlo Perotti, curato di Mede.

Il nuovo parroco con monsignor Bregliani, canonico della Cattedrale, primo generoso finanziatore della parrocchia, non ancora costituita. Grazie alla sua offerta di 80.000 lire fu possibile disporre del “beneficio parrocchiale” indispensabile per procedere nelle pratiche richieste dal diritto canonico.
Decreto di erezione della nuova Parrocchia al “Cascame”
DEI ET APOSTOLICAE SEDIS GRATIA
ARCH. EPISCOPUS VIGLEBANENSIS
ABBAS SANCTAE MARIAE DE AQUALONGA, COMES ZEMIDAE
Noi, Angelo Giacinto Scapardini, Arcivescovo di Vigevano, preoccupati di provvedere ai bisogni spirituali della popolazione operaia, abitante in regione “Cascame” territorio di Vigevano e perciò soggetto alle nostre cure pastorali, visto il canone 1427 par.1° e 2° del Codice di Diritto Canonico; considerando la vera necessità di assistenza e la difficoltà di provvedere diversamente alla medesima; udito il parere del Capitolo della Cattedrale e dei tre parroci cittadini, cioè di S. Ambrogio, di S. Francesco, di S. Pietro Martire, dai cui territori si deve formare la nuova Parrocchia; dato che la medesima avrà la dote sufficiente per lo sviluppo di vita propria; tenuto presente il canone 1415 del già citato Codice che contempla la prudente speranza di avere altri aiuti,
abbiamo decretato e decretiamo

Documento manoscritto in latino di monsignor Scapardini per la costituzione della nuova parrocchia al Cascame.
E’ eretta la nuova Parrocchia al “Cascame”, sotto il titolo di San Giuseppe, col grado e le insegne e titolo di Prevosto di Città, al primo investito ed ai suoi successori, da dichiararsi tali per libera collazione vescovile, previo concorso per esame, come da Diritto.
La nuova Parrocchia ha per confini:
A nord e nord-est il Ticino; a sud in linea d’aria con direzione est-ovest passante per il punto di incrocio della Roggia Castellana con la strada vicinale della Cararola o Colombarola;
A sud-ovest la detta strada vicinale della Cararola o Colombarola fino all’incrocio con la Roggia Mora;
Ad ovest la Roggia Mora fino all’incontro con la ferrovia Milano-Vigevano;
A nord-ovest la stessa ferrovia Milano-Vigevano fino alla mezzeria del ponte del Ticino.
La popolazione della nuova parrocchia raggiunge il numero di 2.500 anime.
Già è stata costruita la Chiesa, come pure la casa del Parroco; già si sono fornite le Sacre Suppellettili; al più presto si dovrà erigere il fonte battesimale. Per il resto e specialmente ai sensi del canone 1418, ci rimettiamo agli allegati, che accompagnano questo nostro Decreto.
Ciò è quanto per la nostra Autorità ordinaria vogliamo e sanzioniamo, ordinando a tutti coloro, cui spetta che con la dovuta ubbidienza venga osservato.
Vigevano, dal nostro palazzo vescovile, il 26 Agosto 1934
Fr. ANGELO G. SCAPARDINI O. P.
Arcivescovo – Vigevano

Monsignor Angelo Giacinto Scapardini
Nato il 22 dicembre 1861 a Miasino, un paese in provincia di Novara affacciato sul Lago d’Orta, intraprese la carriera ecclesiastica ed entrò nell’Ordine dei Frati Predicatori.
Il 29 aprile 1909 venne nominato vescovo di Nusco; il 10 settembre 1910 venne elevato alla sede titolare arcivescovile di Antiochia di Pisidia e, il 23 settembre di quello stesso anno, fu trasferito alla sede titolare arcivescovile di Damasco.
Successivamente fu nunzio apostolico in Bolivia e Perù (dal 23 settembre 1910) e in Brasile (dal 4 dicembre 1916).
Il 27 luglio 1921 venne nominato arcivescovo, titolo personale, di Vigevano.
Morì all’età di 75 anni il 20 maggio 1937 a Vigevano e fu sepolto nella cappella dell’Istituto San Giuseppe delle Suore Domenicane.
La pratica per il riconoscimento della nuova parrocchia agli effetti civili si concluse con il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno del 1 giugno 1935. Questa deve essere perciò considerata la data di nascita ufficiale della nostra parrocchia.
Decreto del Re d’Italia,
controfirmato dal Capo del Governo Benito Mussolini
con il riconoscimento agli effetti civili del decreto del Vescovo Scapardini
con il quale la Chiesa di San Giuseppe è eretta in nuova parrocchia
(prassi voluta dal Concordato del 1929)
VITTORIO EMANUELE III
per grazia di Dio e volontà della Nazione
RE D’ITALIA
Visto il Decreto del Vescovo di Vigevano in data 8 settembre 1934,
relativo all’oggetto infraindicato;
Vista l’istanza diretta ad ottenere il riconoscimento agli effetti civili del decreto suddetto;
Visto l’art. 4 della legge 27 maggio 1929, N. 848,
e l’art. 7 del Regolamento approvato con R. D. 29 gennaio 1931, N. 228
Vista la legge 6 aprile 1933, N. 455;
Udito il parere del Consiglio di Stato;
Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro, Segretario di Stato,
Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’Interno:
ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO
E’ riconosciuto agli effetti civili il decreto del Vescovo di Vigevano in data 8 settembre 1934 con il quale la Chiesa di San Giuseppe in Cascame di Vigevano è eretta in parrocchia, con la circoscrizione territoriale nel decreto stesso indicata e con la dote risultante dalla dichiarazione della Curia Vescovile in data 28 settembre 1934.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta Ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma 11 Aprile 1935 – Anno XIII
F.to Vittorio Emanuele
F.to Mussolini
Registrato alla Corte dei Conti addì 25 maggio 1935 – Anno XIII Reg. N. 360
Fol. N. 127 Firmato Mancini Per copia conforme
Pavia, lì 18 Giugno 1935 (XIII)
Il Segretario (illeggibile)
GAZZETTA UFFICIALE
DEL REGNO D’ITALIA
Anno 76° Roma – Sabato, 1° giugno 1935 – Anno XIII Numero 128
REGIO DECRETO 11 aprile 1935 – XIII, n. 729
Riconoscimento, agli effetti civili, della erezione in parrocchia della chiesa di S. Giuseppe, in Cascame di Vigevano
Sulla proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato, Ministro dell’Interno, viene riconosciuto, agli effetti civili, il decreto del Vescovo di Vigevano in data 8 settembre 1934, relativo alla erezione in parrocchia della chiesa di S. Giuseppe, in Cascame di Vigevano
Visto, il Guardasigilli: Solmi
Registrato alla Corte dei Conti, addì 25 maggio 1935 – Anno XIII
Il primo parroco don Carlo Perotti
Il primo parroco don Perotti ricevette l’istituzione canonica il 28 giugno 1935 e fece il suo solenne ingresso in parrocchia il 14 luglio 1935. Ne diede notizia l’Araldo Lomellino con due pezzi del 4 e del 19 luglio 1935.
Don Perotti era nato a Dorno il 26 gennaio 1899. Fu ordinato sacerdote dal vescovo Scapardini nel 1923 ed operò come coadiutore ad Ottobiano, Scaldasole e Mede.

ATTO DI IMMISSIONE IN POSSESSO
La Nuova Parrocchia di S. Giuseppe al Cascame
da L’Araldo Lomellino del 12 luglio 1935
Quando la Società Filatura Cascami Seta aprì il suo grandioso Stabilimento nelle vicinanze della Città e sorse come d’incanto intorno alla ciminiera un sobborgo ridente di case popolari, l’Autorità Ecclesiastica si preoccupò perché alle anime non venissero a mancare quei conforti dello spirito, senza dei quali a nulla valgono le agiatezze della vita materiale.
E nel 1910 la Società stessa concedeva fosse adibito a cappella interna per il Convitto femminile annesso allo Stabilimento, un grande salone con apertura esterna. La chiesa era soprattutto per la comodità delle Suore di Maria Bambina chiamate a reggere il Convitto delle operaie, ma si permetteva che fosse aperta in date ore e specialmente alla domenica, per comodità degli abitanti del sobborgo.
Sono dunque 25 anni che il Cascame gode del servizio religioso che ora si completa e si corona colla fondazione della Parrocchia di S. Giuseppe.
Il Cascame! Quante se ne dicevano in quegli anni in cui la triste ventata del socialismo parve investire tutto il mondo operaio! Il terreno era ritenuto ingrato ed i solchi duri a dissodare. Ma il Sacerdote, coadiuvato dalle benemerite Suore della Beata Capitanio, affrontò il campo del suo lavoro e si poté vedere che, se purtroppo il male allignava, non poco bene poteva germogliare e fiorire.
Venticinque anni di lavoro!
Fortunatamente il lavoro da parte delle Suore e dei Sacerdoti pieno di sacrifici, di lavoro che faceva affondare le mani nelle spine e ritirarle spesso sanguinanti, ma che diede i suoi frutti.
Gli abitanti del Cascame, ricordano che il prete Cappellano movendosi nelle primissime ore del mattino dall’opposta periferia della città, d’inverno e d’estate, sotto la pioggia e il vento o la neve, infallantemente giungeva alla Chiesa per celebrarvi la Santa Messa, per ascoltare le confessioni, per tutte le esigenze del suo ministero sacro.
Ed in breve tempo la povera Cappella vide un moltiplicarsi di Comunioni che dovettero chiamare le benedizioni del Cielo, e si formò intorno al Sacerdote un piccolo gregge fedele, fedele fino all’eroismo; e quello fu il lievito santo che scosse anche le anime impervie e fece conoscere meglio di ogni predica la Religione ed il Sacerdozio Cattolico.
Che soddisfazione quando si poté vedere il catechismo rionale del Cascame come una bella fiorita ricca di promesse! Quanti di quei fanciulli e di quelle bambine oggi son fatti adulti e ricordano ancora con emozione i loro preti che venivano da lontano per istruirli ed educarli! Quanti diventati alunni dell’Oratorio oggi sono amici della nuova parrocchia; altri invece sono in cielo! Come deve sorridere di tra gli Angeli Albertino Fallarino, che fu tra i primi fanciulli cresciuti al Catechismo del Cascame, piccolo innocente, che fatta la Prima Comunione a cinque anni e mezzo, se ne volò in Cielo dopo alcuni mesi di Comunione quasi quotidiana.
Venne la guerra (1915 – 1918). Si moltiplicarono i sacrifici, ma non venne meno al Cascame il servizio religioso. Ed anche dopo la guerra nei giorni in cui la bufera anticristiana sembrava volesse tutto travolgere, il Cascame vide le Suore sempre vigili ed ardenti nell’apostolato, vide i suoi preti continuare imperterriti l’opera di educazione morale e religiosa in mezzo agli operai.
E gli operai del Cascame che si sentivano amati, rispettarono sempre i Sacerdoti che si sacrificavano per il loro bene e per il bene dei loro figli. Questo va detto a loro onore.
Anche in mezzo ai movimenti incomposti di certe ore nere e tristi nessuna ingiuria, nessun affronto per i preti del Cascame.
Ma doveva sempre durare così?
L’idea della Parrocchia si era affacciata sovente naturale e spontanea. Con una popolazione tanto numerosa non poteva bastare un prete Cappellano.
Sua Eccellenza monsignor Angelo Giacinto Scapardini, consapevole dei bisogni spirituali dell’importante rione, pensò intanto a dotarlo di una chiesa indipendente dallo Stabilimento. Ed ecco su un sedime donato dalla Ditta, egli fece erigere su disegno della Scuola “Beato Angelico” di Milano, una chiesa che dedicò a S. Giuseppe, Patrono degli operai.
Fu posta la prima pietra il 12 Settembre 1926 e fu benedetta ed inaugurata il 6 Novembre 1927. Essa è di stile romanico con archi poligonali. Specialmente dopo la chiusura del Convitto operaio e la partenza delle Suore di Maria Bambina, del cui apostolato tanto si avvantaggiò la gioventù femminile, la nuova chiesa di S. Giuseppe divenne il centro ed il focolare del movimento religioso.
Era dunque opportuno che finalmente si coronasse l’opera con l’erezione di questa chiesa a chiesa parrocchiale e che il Cascame, dove tanto bene c’è ancora da fare, assorgesse all’onore di Parrocchia. Oggi, vinte molteplici difficoltà, è un fatto compiuto.
Monsignor Scapardini sarà perciò ricordato dagli abitanti di questo rione che ha risposto con sì ammirabile fedeltà per 25 anni alle grazie del Signore, come il loro vero Padre spirituale, come Mecenate munifico, come l’augusto Benefattore, perché non pago di aver innalzato la chiesa, volle che sorgesse al suo fianco la Casa Canonica; e volle infine assegnare alla nuova Parrocchia un Sacerdote che continuerà la tradizione dei sacrifici spesi per il bene delle loro anime.
I fedeli della nuova Parrocchia, ne siamo certi, si stringeranno compatti intorno al loro Parroco e sentiranno ancor meglio la bellezza e la santità della vita cristiana. Nel sacerdote mandato dal Vescovo essi avranno il Maestro e la Guida, l’Amico dei fanciulli e dei poveri: avranno il padre di tutti.
L’INGRESSO DEL NUOVO PARROCO
La popolazione del Cascame ha accolto entusiasticamente il suo nuovo primo Parroco
da L’Araldo Lomellino del 19 luglio 1935
Nel pomeriggio di domenica scorsa la popolazione del Cascame ha reso solenne omaggio al suo primo Parroco, M. R. Don Carlo Perotti, il quale ebbe il possesso Canonico della nuova Parrocchia dal Rev.mo Monsignor Canonico Arciprete Giovanni Necchi, Vicario Generale della Diocesi. L’avvenimento è stato contrassegnato dallo schietto entusiasmo e dalla larghissima partecipazione del popolo.
Chi, verso le 16,30 ha potuto vedere l’ampia via XXVIII Ottobre gremita di folla in attesa impaziente e fervida d’entusiasmo ebbe prova eloquente che il popolo del Cascame aveva compreso il dono che S. E. Monsignor Arcivescovo faceva alla grande massa operaia inviando ad essa il Sacerdote che ne assumesse l’assistenza pastorale. Dal ponte della roggia Mora, confine della nuova Parrocchia, alla nuova Chiesa Parrocchiale la via era addobbata a festa. Balconi e finestre, con gara lodevolissima, erano stati ornati con drappi e fiori. La Chiesa smagliante di luci e ricca di addobbi che la ditta Edoardo Volpi aveva disposto con gusto e finezza d’arte attende va il nuovo Pastore.
Verso le 17, ora in cui doveva giungere il novello Parroco, un lungo corteo si mosse dalla Chiesa per incontrarlo al ponte della Mora.
Col popolo abbiamo notato i MM. RR. Parroci della città, Padre Balduzzi (primo cappellano del Cascame), Padre Innocente Cei, che successe a Padre Balduzzi e fa oggi le consegne al nuovo parroco), Padre Marotta, il Rettore della Morsella, il Curato dei Piccolini, il Canonico Penitenziere della Cattedrale, il Rettore del Collegio Saporiti, il Sacerdote don Passerini di Dorno (paese natale del nuovo parroco), Don Carnevalli, Don Masperi, Don Biscaldi ed altri molti dei quali ci sfugge il nome. Prime ad incontrare il nuovo Prevosto vollero essere le autorità cittadine tra le quali era il Segretario Politico, Architetto Cantoni con il Membro del Direttorio Sig. Balestreri, il cav. Pino Bellazzi in rappresentanza del Podestà, i sigg. Muzzi e Grana per la Società Filatura Cascami Seta. Abbiamo notato amici del nuovo Parroco ed autorità venute da Dorno con a capo il Vice Podestà Angelo Vittadini, rappresentanze di Scaldasole col Segretario Politico ing. Piero Asti, rappresentanze di tutte le Associazioni di Azione Cattolica, amici e parrocchiani di Mede, cui si sarebbero aggiunte le Autorità, se non avessero avuto in quel giorno la visita del Segretario Federale.
Quando alle 17,30 circa giunse l’atteso Parroco, accompagnato dal Rev.mo Vicario Generale e dal M. R. Prevosto di Mede, Don Enrico Cantone, la folla lo ha salutato con vivi applausi. La Famiglia Carnevale Garé ha voluto riservare a sé l’onore di poter trasportare colla sua lussuosa macchina il nuovo Parroco da Mede alla Parrocchia di S. Giuseppe.
Dopo la presentazione delle Autorità ed il saluto affettuoso dei Confratelli, disse un indovinato indirizzo a nome del popolo un piccolo, offrendo fiori.
La Banda S. Cecilia seguì con note festose mentre si componeva il Corteo per l’accompagnamento solenne del Parroco alla Chiesa.
Diciamo la verità affermando che il passaggio del novello Parroco per via XXVIII Ottobre fu un passaggio trionfale. Grida di evviva e getto di fiori hanno accompagnato il M. R. Don Perotti fino alla Chiesa, sulla porta della quale una bambina si rese interprete dei sentimenti del popolo tutto.
Nella nuova Parrocchia, presente una folla incontenibile si svolse, dopo il canto del Veni Creator, la cerimonia della presa di possesso, mentre dal Coro un quartetto d’archi eseguiva musica liturgica.
ATTO DI IMMISSIONE IN POSSESSO DEL PRIMO PARROCO DELLA NUOVA PARROCCHIA DI S. GIUSEPPE AL CASCAME IN VIGEVANO
In nomine Christi. Amen.
Questo giorno quattordici del mese di luglio dell’anno 1935 il Rev.mo Monsignor Giovanni Necchi, Canonico Arciprete della Cattedrale, Vicario Generale della Diocesi, si recò nella Parrocchia del rione Cascame in Vigevano, dove il M. R. Don Carlo Perotti lo pregò di metterlo in possesso canonico e reale del detto Beneficio Parrocchiale, sotto il titolo di San Giuseppe, a cui fu istituito canonicamente il 26 giugno 1935.
Il Rev.mo Monsignor Vicario Generale, aderendo alla sua istanza, alla presenza dei sottoscritti testimone e segretario, introdusse il novello Parroco nella Chiesa Parrocchiale, indi lo accompagnò all’altare maggiore, facendogli baciare la mensa, abbracciarla dai due lati, toccare la croce ed i candelieri, consegnandogli le chiavi del tabernacolo.
Andati al coro, il Rev.mo Monsignor Vicario Generale fece sedere il neo Parroco nello stallo parrocchiale, passando poi a visitare la credenza e l’armadio degli Olii Santi, a sedere nel Confessionale, al Battistero, che aprì e chiuse, al campanile suonandovi una campana (fu omessa la consegna del pulpito perché mancante).
Il nuovo parroco rivolse la parola al popolo. Seguì il canto del Te Deum con la benedizione del SS. Sacramento: quindi andò con il Rev.mo monsignor Vicario in sacrestia, dove osservò i Sacri Arredi, e finalmente all’archivio parrocchiale dove ricevette la consegna dei registri e documenti parrocchiali.
Fatto, pubblicato e firmato nel giorno, mese ed anno sopra indicati.
Il Vicario Generale
f/o Giovanni Necchi
Il Parroco novello
f/o Sac. Carlo Perotti